Da strumento popolare tipico del nostro territorio a oggetto d’arte reinterpretato con sguardo contemporaneo, icona e sintesi dei valori di Costenaro Assicurazioni.
La musina è un contenitore che serve a riporre ed accumulare monete.
Un prodotto di alta qualità con cui Costenaro Assicurazioni viene accolta nelle case, nelle aziende e nella vita delle persone. La musina è depositaria di monete, ma anche di progetti e stili di vita.

Quando è nata la musina?
Uno dei primi salvadanai risale al II secolo a.C. e fu rinvenuto a Priene, in Asia Minore, nel corso di scavi archeologici in un’abitazione. Ha la forma di un tempio greco adibito alla conservazione di ricchezze, e possiede un foro sulla parte superiore dove veniva inserito il denaro. In età romana il salvadanaio consiste generalmente in un contenitore di terracotta dalla forma tondeggiante. Dell’epoca medievale si sono conservati soprattutto scrigni di metallo assicurati per mezzo di un lucchetto.
Nonostante questo la terracotta e le altre ceramiche rimasero per molti secoli il materiale più diffuso, mentre le forme zoomorfe diventavano sempre più comuni, ed in particolare quella del maialino, da sempre simbolo di abbondanza, utilità e sufficienza. Molti storici credono che questa forma sia nata da un gioco di parole. In Inghilterra, un tipo di argilla utilizzata per fare vasi e piatti era chiamata “pygg,” e le persone la usavano anche per conservare il loro denaro. L’assonanza tra “pygg” e la parola “pig” (maiale) ha spinto i ceramisti inglesi a iniziare la produzione di massa di salvadanai a forma di maiale a partire dal XIX secolo.

Com’è fatta la musina?
La musina è fatta a mano modellando al tornio un impasto di acqua e terra. La base è larga e molto ampia. È ben piantata e non rotola, ha comunque bisogno del suo spazio. E’ panciuta per definizione: non segue diete e non potrebbe mai seguirle. Diffidate quindi dalle musine segaline, filiformi: la musina macrobiotica è un falso! La parte superiore di solito termina con un pomolo che può assumere la forma di una testa. Attenzione peró, il pomolo è solo decorativo, si trasporta con entrambe le mani, possibilmente abbracciandola. La parte principale della musina è l’apertura sottile in cui si inserisce il denaro
che sembra svanire nel pancione. È pensata per infilare le monetine, quelle che in tasca ci pesano, che talvolta perdiamo per strada, che si intrufolano nei posti più nascosti delle nostre autovetture. Tant’è vero che raccoglie il piccolo risparmio quotidiano: basta una moneta al giorno per costruirlo!

Musina e piano di risparmio
Nel 2013, in Costenaro Assicurazioni, nasce lo slogan “La pensione in musina” abbinato alle musine realizzate a mano dalla ceramista Vania Sartori. Per l’Agenzia è una missione culturale e sociale: in Italia in Fondo Pensione è l’unico strumento assicurativo che i genitori o i nonni possono aprire avendo come intestatario un minore; ciò permette ai bambini di acquisire importanti vantaggi sin da piccoli. Prima di tutto quello fiscale, ad esempio nei versamenti TFR: anziché incorrere nell’aliquota prevista in azienda, pari o superiore al 23%, l’imposta scenderà dal 15% al 9% con il passare del tempo, per un risparmio fiscale di circa 20.000 euro nell’arco di una vita lavorativa. Il bambino potrà acquisire ulteriori diritti: un domani, quando entrerà nel mondo del lavoro potrà appunto far confluire il TFR all’interno del Fondo Pensione; e ancora, potrà chiedere anticipi sul capitale maturato senza il vincolo degli 8 anni, per la prima casa e le spese mediche, e fino al 30% per qualsiasi motivo.

Costenaro Assicurazioni da diversi anni regala la musina a tutti i bambini e ragazzi che incontra nel lavoro quotidiano e soprattutto ai nuovi nati, perché “Il risparmio in musina”, vero mantra dell’Agenzia, è un’arte che si impara fin
da piccoli.