Teatrino Collezione Costenaro
Venerdì 20 ottobre 2023 ore 18.30

Nato a Thiene nel 1962, Fabio Guerra deve molto della sua formazione agli anni trascorsi all’Istituto statale d’arte di Nove “G. De Fabris”, proseguita poi all’Accademia di Belle arti in Venezia all’epoca di Carmelo Zotti. Per sua stessa ammissione, il grande lavoro corale scaturito all’epoca della gestione di un ingente quantitativo di cocci in ceramica da parte dell’istituto novese, è stato l’imprinting per focalizzare l’attenzione sul valore del singolo frammento


Se i primi lavori installativi, realizzati in nylon e ferro, avevano a tema il respiro, è con gli anni ’90 che Guerra matura una propria attenzione nel recupero e uso di oggetti e materiali apparentemente dimenticati o abbandonati all’oblio, veicolando una personale reinterpetazione del frammento e dell’objet trouvè. Il principio è quello di un dialogo tra l’elemento trovato che può fungere egualmente da stampo o matrice e nel contempo suggestione per assemblarvi e raccogliere tracce della sua essenza.

I primi grandi lavori sono i “Gusci”, composti dalla stratificazione di carte che si intrecciano per comporre delle grandi tramature in cui intervenire cromaticamente in maniera lieve. (“Stratificazioni e tramature” fu, non a caso, il titolo della bi-personale con Silvano Bertazzo al Mulino Bortoli nel 2016).

Con la serie “Fruits in ruins”, che omaggia nel titolo le fotografie di Nobuyoshi Araki, è una riflessione che si traduce nella contaminazione di immagini di frutta in decomposizione fissate su piatti d’uso della tradizione Veneta ottocentesca. Di poco successivi sono invece i lavori realizzati all’interno di una nota azienda produttrice di straordinarie bambole in porcellana, Sibania, muovendo tuttavia da altre direttrici.

L’invito al riutilizzo del materiale di scarto, in particolare i ritagli dei tessuti intrisi di porcellana liquida, ha dato origine a diverse serie. “Fragmenta”, pensata in ottica da designer, pone l’accento sulla possibilità di replicare una forma con risultati sempre diversi (dati proprio dall’uso di scarti non programmati), mentre in “Off – cut”, i frammenti si compattano in informali monoliti e piastre di grande impatto visivo, uno dei quali è presente nella Collezione Costenaro.

Se con la serie “Parian” Guerra andava a riproporre in porcellana traslucida oggetti comuni accendendoli come sagome piene di vita è con la serie “the Alchymist” che il dialogo tra materiali trova nuova linfa a partire dal vetro soffiato. Il vetro diventa il materiale con cui riproporre la forma originale scaturita da frammenti ceramici, mentre nel caso di oggetti in metallo c’è volutamente uno scarto antitetico che si esplica in una tensione resa visibile.

L’appuntamento della rassegna 70 + 40 + 190 = 300 storie POP, a cura di Eleonora Zampieri e Marco Maria Polloniato, è ospitato nel Teatrino della “Collezione Costenaro” generalmente ogni secondo venerdì del mese alle ore 18.30.
La partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti.
È possibile vedere la registrazione dell’evento sulla pagina Facebook Costenaro Assicurazioni.
Info e prenotazioni: 0424 382586 – 379 1282153 –  collezione@costenaroassicurazioni.it