Il mercato finanziario appare sotto pressione come non mai mentre gli indici di tutto il mondo segnalano perdite rilevanti.
In ogni parte della Terra continuano a prevalere le vendite.
A Wall Street la tensione è massima e non si registravano simili cifre dalla crisi del 2008. La particolarità di questa ondata negativa è la concentrazione su classi di investimento che negli anni precedenti avevano ottenuto ottimi risultati e un costante andamento positivo, come il petrolio, i bond dei Paesi emergenti e le obbligazioni societarie a basso rating.
Nessun termine riesce a esplicitare la situazione delle Borse mondiali meglio di “volatilità”. L’indice VIX, non a caso noto come “indice della paura” ha toccato quota 50, proprio come nel 2008, a causa dell’impennata dei tassi che il mercato obbligazionario ha registrato di recente. Basti pensare che solo un anno fa l’indice VIX si aggirava intorno a 11.
Pochi mesi fa questo stato di cose era impensabile: dai sondaggi di settore emergevano dati rincuoranti, come l’intenzione del 55% dei gestori di aumentare la propria esposizione sul mercato azionario. Propositi ambiziosi che l’improvviso aumento del VIX ha completamente cancellato, creando al contrario un’ondata di riscatti dai fondi azionari con deflussi elevatissimi.
In questo contesto economico, potrebbe essere il caso di chiederti se sei realmente soddisfatto della tua banca.
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