La percezione del rischio a livello mondiale e in Italia, una panoramica dell’attuale stato delle cose.

Analizzando la percezione dei rischi delle aziende mondiali e rapportandoli ai rischi percepiti dalle imprese del nostro paese emergono alcuni dati rilevanti che la dicono lunga sulla situazione italiana recente. I rischi legati alle catastrofi ambientali, ad esempio, sono percepiti analogamente sia a livello mondiale sia in Italia. Il campanello di allarme ci mostra che il cyber risk registra una crescita tra le paure degli imprenditori di tutto il mondo, italiani compresi.

E se il concetto di cyber risk è tra i primi posti dei rischi percepiti, non è un caso che venga sempre affiancato alla paura di uno stop delle produzioni: questo non meraviglia perché a pensarci bene i due aspetti sono sempre più collegati e vicini e il cyber risk è di certo una possibile causa di stop delle produzioni.

Un altro aspetto che viene percepito in maniera simmetrica dall’Italia e dal mondo riguarda la paura legata ai cambiamento dello scenario legislativo e regolamentare, che nel nostro paese è senza dubbio  influenzata dallo spread e della incertezze politiche degli ultimi anni. 

Ma non ci sono soltanto similitudini: il dato che sorprende è che al quarto posto nella classifica italiana troviamo l’attenzione alla qualità che a livello mondiale si attesta soltanto al 12esimo posto.

A dimostrazione che il concetto di Made in Italy è molto forte e diversificante per il nostro paese e rappresenta uno dei punti più sentiti dagli imprenditori. I maggiori timori delle aziende italiane riguardano infatti la qualità, il ritiro di prodotti dal mercato e di conseguenza la reputazione. Uno dei settori in cui questa attenzione alla qualità è maggiormente avvertita è quello alimentare. Il Made In Italy influenza la percezione italiana del rischio perché è visto come un valore di assoluta importanza.