Aumentano in Italia gli attacchi informatici soprattutto ai danni delle piccole aziende ma pochissimi imprenditori si affidano a esperti di sicurezza informatiche o per lo meno a buone norme di compor
Più di un terzo della popolazione adulta italiana (il 37%) ha subito un attacco informatico. Parliamo di circa 16 milioni di persone cadute nelle trappole di hacker con una perdita complessiva di oltre 3 miliardi di euro, senza contare le spese burocratiche e legali e i giorni di lavoro persi per far fronte alle conseguenze dell’attacco.
Gli attacchi alla sicurezza informatica possono essere di tipologia diversa, dai device che vengono infettati da virus più o meno gravi anche in grado di compromettere il sistema ad incursioni che hanno come obiettivo la divulgazione dei dati sensibili, ancora alle mail che richiedono informazioni personali e finanziarie fino agli accessi non consentiti nel wi fi di casa.
Molto spesso gli hacker si impossessano della mail o del profilo social di un utente fino ad arrivare al vero e proprio furto di identità con frodi e truffe attraverso carte di credito.
Da una recente indagine del Politecnico di Milano emerge che a rischio sono soprattutto le piccole imprese, facilmente vulnerabili. I dati parlano chiaro: il 30% di esse in Italia non adotta soluzioni per sicurezza informatica e di solito non si rivolge neppure saltuariamente a un consulente esperto.
Inoltre, nonostante i numerosi attacchi a cui fanno spesso seguito richieste di riscatto, risultano ancora scarsissime le denunce per paura di impatti sul business. Insomma, c’è ancora scarsa informazione in tema di sicurezza informatica e troppo spesso si ricorre al fai da te.
Il 25 maggio entrerà in vigore in tutta Europa il GDPR il Regolamento Generale Protezione Dati che imporrà alle aziende l’innalzamento delle misure di protezione, pena multe davvero salate, ma la percezione è che ancora il tema risulti oscuro alla maggioranza della popolazione.
I consigli per chi vuole provare a proteggersi dagli attacchi degli hacker sono semplici. È’ importante aggiornare spesso i propri sistemi, modificare le password una volta al mese e non usare la stessa password per più account. Inoltre è fondamentale attivare le autenticazioni in più passaggi in modo da rendere più complicato all’hacker l’individuazione di password con il coinvolgimento di diversi dispositivi. Questi consigli possono essere d’aiuto ma non offrono certo la certezza del risultato. Molto meglio assicurarsi dai danni che possono provenire da incursioni informatiche e dalla divulgazione dei dati sensibili.
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