La stagionalità dei mercati, aspetto riconosciuto sul fronte finanziario, appare poco sfruttato dagli investitori che si lasciano sorprendere dall’ormai consueta battuta d’arresto primaverile.

Si dice che i mercati siano bipolari. Con questo termine si vuole intendere la loro capacità di interpretare le notizie in maniera duplice. Un rallentamento dell’economia, non vuole per forza dire però un calo in Borsa. Capita sempre più frequentemente che un calo dell’economia, spinga le banche centrali ad intervenire con massicce azioni di sostegno e che questo sostegno offra lo stimolo giusto agli imprenditori per nuovi rialzi azionari. Esattamente quello che è accaduto dall’inizio dell’anno alla Borsa di Shangai. A Shangai, nei primi mesi del 2019, gli investitori hanno assistito a un rialzo record. Di fronte a un notevole rallentamento dell’economia cinese, People’s Bank è scesa in campo e, grazie al suo intervento, ha spinto gli investitori di tutto il mondo ad acquistare azioni cinesi.

Si dice anche che i mercati siano stagionali. Ciò vuole dire che tendono a ripetere le medesime situazioni nei medesimi mesi dell’anno: ovviamente non parliamo di una regola certa ma di un andamento che può essere bene illustrato dando uno sguardo al passato recente. Dal 2008, Piazza Affari ha chiuso in calo otto volte a maggio e nove a giugno.

Solitamente infatti ogni nuovo anno inizia con un incremento che si attenua in primavera. La fase della primavera – estate è di solito caratterizzata da un rallentamento che diventa stazionario verso la fine dell’anno oppure evolve in una nuova crescita negli ultimi mesi.

Maggio e giugno sono da sempre mesi complicati, caratterizzati da notevoli ribassi.

Dopo un primo trimestre 2019 caratterizzato da un forte recupero dei mercati azionari, negli ultimi giorni tra gli operatori sembra avere preso il sopravvento l’attendismo, causato dalle minacce del presidente Trump di imporre nuovi dazi ad oltre 200 miliardi di dollari di prodotti importati dalla Cina.

Questo aumento sarebbe dovuto scattare dal 1° gennaio, poi a dicembre le due superpotenze avevano raggiunto un accordo di tregua sulla guerra commerciale.

L’annuncio ha innescato un tonfo della borsa di Shanghai che ha perso il 5% condizionando l’andamento anche delle Borse europee.

Ad ogni modo il mercato USA oggi ha dimostrato di non dare credito all’ipotesi di rottura dei negoziati, registrando un calo minimo dell’1%.

Ci apprestiamo dunque a vivere proprio i due mesi più complicati dell’anno: cosa succederà stavolta? I ribassi si ripeteranno anche quest’anno? E cosa faranno le banche?  Il loro intervento riuscirà a influenzare il mondo degli investitori ancora una volta?

Quali sono le mosse giuste da attuare in questo periodo invece di limitarsi ad osservare il fenomeno? L’ideale, in questi mesi, sarebbe agire con versamenti mensili (PAC) o incrementare gli investimenti garantiti.

Vieni in agenzia e saremo felici di affrontare insieme e al meglio la nuova stagione finanziaria!