Solo in Italia, sono più di 80 da inizio anno i femminicidi. Anche Costenaro si mette dalla parte delle donne realizzando in collaborazione con l’istituto d’Arte di Nove, una mostra che prevede una serie di installazioni in scatola e video per accrescere la consapevolezza e sensibilizzare sul tema della violenza contro le donne.
Cosa vuoi da me? Questo il nome della mostra realizzata da Costenaro in collaborazione con l’Istituto d’Arte di Nove, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, prevista il 25 Novembre.
All’Istituto d’Arte, dopo aver discusso in classe sul tema, ai ragazzi è stato dato il compito di dare forma alle loro riflessioni per renderle concrete, reali, così da prenderne coscienza.
Gli studenti avevano carta bianca, e dopo la prima fase di ispirazione, brainstorming e di ricerca dei materiali, hanno deciso di utilizzare la ceramica, materiale ben noto a Nove, terra ricca di maestri ceramisti. Con l’aiuto di un tecnico ceramista sono riusciti a dare forma alle loro idee, inserendole su suggerimento di Ivano Costenaro, in delle scatole di legno.
Sono stati usati vari tipi di impasto, dalla porcellana che simbolicamente stava a rappresentare la “fragilità”, al semirefrattario, simbolo invece di “durezza”. Inizialmente era previsto il colore, ma in corso d’opera si è rivelato non necessario, tranne in un caso, in quanto l’idea era di togliere, non di aggiungere, di mostrare la vera essenza delle realizzazioni.
Certo il lavoro è stato impegnativo e non privo di difficoltà! Ma è tanta la soddisfazione nel vedere le opere compiute e di imprimere nella mente dei ragazzi e di chi visiterà la mostra, un messaggio così importante ed essenziale al giorno d’oggi.
“Cosa vuoi da me?”, è una delle iniziative previste nel territorio Bassanese nella settimana dal 19 al 28 Novembre in occasione del festival che celebra il femminile nella società contemporanea, le installazioni ed i video fatti dai ragazzi saranno presenti per tutta la durata del festival a Bassano a Palazzo Bonaguro, non mancate!
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