Oggi solo il 15% delle aziende italiane ha scelto di difendersi con una polizza specifica per gli attacchi informatici. Parlare di Cyber Risk è sempre più attuale: e allora perché le altre aziende ha
Il Cyber Risk è uno delle eventualità più temute da aziende piccole e grandi e dai liberi professionisti: non a caso, il recente dell’hackeraggio delle email di tantissimi avvocati romani ha riacceso i riflettori sulla tematica dei pirati informatici. Solo nel 2017 ad esempio i danni causati dal cyber risk sono stati quantificati in 10 miliardi. Non ci sono soltanto le grandi imprese sotto attacco: anche le piccole rischiano grosso e ad oggi 1 su 2 viene colpita da attacchi informatici che causano danni di circa 35.000 euro.
Che solo il 15% delle aziende abbia scelto di dotarsi di una polizza adatta appare un dato sconcertante. Anche perché, considerando i danni che possono insorgere, il costo della polizza è decisamente basso e dipende strettamente dalle dimensioni dell’azienda e dagli eventuali sistemi di sicurezza informatica.
Per gli assicurati in linea con i parametri di sicurezza predisposti dal Regolamento europeo sul trattamento dati Gdpr, per assicurare un libero professionista con un massimale di 250.000, la polizza cyber risk costa tra i 300 e i 400 euro.
Per una PMI (con fatturato di 8 milioni) costa annualmente tra 1.100 e 1.400 euro e per una struttura sanitaria come un Poliambulatorio (che tratta tantissimi dati sensibili) con fatturato annuo 2 milioni il costo sale a 3.300-4.000 euro ma sale anche il massimale (non più 250.000 ma 1 milione).
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