A marzo si conclude il secondo anno di pandemia: nel 2020 abbiamo subito l’emergenza sanitaria, il 2021 ci siamo rialzati e lo possiamo considerare l’anno della riscossa, la grande sfida per il 2022 è trovare il nuovo equilibrio!
Per gli investitori e il mercato azionario l’anno appena concluso si è rivelato molto proficuo.
Le Banche Centrali, con il loro grande sostegno, hanno permesso ai mercati finanziari di riscattarsi dopo le forti perdite accumulate nel primo trimestre 2020 dovute all’emergenza Covid; per tutto il 2021 la cavalcata è continuata portando le Borse internazionali a rialzi a doppia cifra.
Il 2021 è quindi l’anno della ripresa del mondo reale con i conseguenti riflessi positivi sul mercato finanziario: non abbiamo subito nessun lockdown, è arrivato il Green Pass che ha permesso di accedere liberamente ai servizi e di lavorare con maggior sicurezza. Tutti questi aspetti hanno influito felicemente sugli investimenti.
Non è ancora chiaro il grado di impatto della nuova variante Omicron, attualmente è difficile formulare previsioni anche se pare più contagiosa e meno grave rispetto alle precedenti, e grazie all’utilizzo di mascherine e alla diffusione dei vaccini può essere la prima fase per la transizione da pandemia ad endemia.
Nel 2021 ci sono stati aumenti dei prezzi e scarsità dei prodotti.
Durante la ripresa abbiamo osservato un incremento dei prezzi, in un primo momento le Banche Centrali hanno lasciato correre per il timore di bloccare il rimbalzo; in larga parte l’aumento dei prezzi è da attribuire alla carenza di prodotti intermedi che si è creata dopo i blocchi alla produzione dovuti alla pandemia, in parte anche ad azioni speculative favorite da alcune normative volte ad incentivare specifici settori. Questo aumento si è rivelato più persistente di quanto ci si aspettasse e a dicembre la FED ha deciso di accelerare sul tapering annunciando tre possibili rialzi dei tassi di interesse nel corso del 2022.
La BCE è stata più cauta negli annunci pur riducendo gli stimoli legati all’emergenza pandemica.
L’Italia e il nostro Pil.
In Italia la pandemia ha causato da subito un notevole calo del PIL, parliamo di circa 9 punti, ed ha avuto la forza e capacità di risollevarsi altrettanto velocemente, aiutata anche dagli stimoli europei, chiudendo il 2021 con un bel +6% dopo anni di crescita vicino allo zero. Ora la chiave di volta è mantenere stabilmente questo valore di crescita per creare nuova ricchezza e soprattutto nuovi posti di lavoro.
La Cina è sotto i riflettori.
In Cina la crescita pur importante è stata inferiori alle attese, il listino Hang Seng si conferma il peggiore del 2021 ed è stato affossato dall’indice delle società immobiliare. Il colosso cinese Evergrande sta lottando per rimborsare quasi $ 20mld di obbligazioni sul mercato internazionale, una cifra che – secondo i calcoli di Bloomberg – si aggiunge ai quasi $ 200mld di varie scadenze che l’industria del mattone cinese dovrà rimborsare a gennaio.
La crisi della fornitura di semiconduttori e chip, oltre ovviamente ad aver limitato la produzione di auto, ha posto la necessità di una seria riflessione sulle politiche di delocalizzazione e il posizionamento degli impianti produttivi esteri, con i conseguenti rischi di approvvigionamento.
Andamento delle materie prime.
Il prezzo del greggio texano è aumentato di circa l’80% nei primi nove mesi del 2021, incremento in parte causato dalla ripresa economica e in parte dalle crescenti carenze dell’offerta; la sensibilità del tema Sostenibilità e Green ha dato l’inizio ad un percorso anti-petrolio da parte dell’amministrazione Biden, con limitazioni della produzione negli Stati Uniti.
Il Gas naturale europeo ha chiuso con un incredibile +290%, fortunatamente ha perso quasi un terzo del valore rispetto al picco di inizio dicembre.
Valutazioni e considerazioni.
Nei momenti di forte volatilità ed elevato grado di imprevedibilità consiglio i piani di accumulo PAC per moderare il rischio e sfruttare le correzioni dei mercati.
Monitoriamo gli investimenti ESG, in particolar modo la digitalizzazione e la green economy, temi molto attuali e sui quali verranno canalizzati sempre più risorse sia negli Stati Uniti che in Europa.
Prospettive interessanti per i mercati asiatici solo in ottica di medio lungo periodo.
Protezione di parte del capitale dai rischi finanziari con le posizioni garantite in gestione separata, valutiamo insieme il giusto mix in relazione al grado di propensione al rischio e all’orizzonte temporale.
Dott. Giovanni Zanotto
Consulente finanziario, iscritto all’albo OCF
Consulente assicurativo vita, iscritto alla sezione E del RUI
Laurea in Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale
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