Quando il pericolo è su Internet.

Internet è il punto di riferimento quotidiano di tante scelte e di tanti acquisti. Capita sempre più spesso infatti che ci si affidi a internet anche per la scelta della propria assicurazione auto. E purtroppo, in alcuni casi, capita di ritrovarsi al primo controllo di fronte a una brutta sorpresa, vittime di una truffa e soprattutto privi di ogni copertura assicurativa.

Queste assicurazioni fake ci contattano attraverso i social network o per email. Oppure ancora cercano di attrarre la nostra attenzione con banner che pubblicizzano offerte particolarmente convenienti a cui non è facile dire di no. Le assicurazioni fake hanno nomi rassicuranti che ricordano quelle delle grandi compagnie assicurative e che per questo spingono ancora più rapidamente gli utenti a fidarsi. Si va da assicuralasubito.com a assicurazionidirect.com, tanto per fare qualche eclatante esempio.

Il cliente, ignaro, crede di aver assicurato il proprio veicolo ma quando viene fermato per un controllo rischia una multa salata e il sequestro dell’auto. Sono delle vere e proprie truffe in piena regola: con un giro di affari che supera di gran lunga i 3 milioni di euro e coinvolge migliaia di veicoli assicurati.

Un fenomeno di grande rilievo accuratamente analizzato dall’Ivass, l’Istituto di vigilanza delle assicurazioni, che negli ultimi mesi ha portato alla scoperta di 103 siti falsi. I siti sono stati immediatamente bloccati e gli intestatari delle carte ricaricabili associate ai pagamenti, denunciati.

Gli utenti più colpiti sono giovani con poca esperienza oppure immigrati che non conosco pienamente la lingua e possono incorrere già facilmente in truffe.  Il sistema di assicurazioni fake crea negli utenti una sfiducia verso l’intero mondo delle assicurazione e in particolare verso tutte le forme di pagamento elettronico, dalle carte di credito a quelle ricaricabili.

La soluzione è prestare maggiore attenzione alla professionalità dell’intermediario assicurativo, accertandosi della sua reputazione e affidabilità. La prima regola è sempre quella di controllare sul sito dell’Ivass che chi offre la polizza in oggetto esista e sia autorizzato ad operare in Italia.