La prevenzione è importante

Alzi la mano chi non è solito camminare per la strada con la testa china sul proprio cellulare. Chat, WhatsApp, email, le tecnologie rivestono una parte sempre più ampia del nostro quotidiano, tant’è che in ogni istante dobbiamo essere connessi alla rete senza alcuna eccezione. Con il contributo crescente di tecnologie abilitanti è facile per alcuni utilizzatori varcare la soglia della tollerabilità, fino a sconfinare nella vera e propria ossessione per la tecnologia. Per difenderci da noi stessi e per ridurre i rischi e la possibilità di gravi incidenti, le autorità tedesche hanno deciso di introdurre i semafori a terra: luci verdi e rosse impossibili da non notare anche per chi cammina con lo sguardo totalmente assorbito dallo schermo del proprio smartphone. La sperimentazione è stata autorizzata dopo che una 15enne di Augusta (in Baviera) è deceduta, travolta da un tram perché intenta a camminare con gli occhi incollati al display del telefonino.

La misura adottata in Germania è solo una delle tante idee nate per difenderci dall’ossessione verso la tecnologia. Se a Stoccolma si possono già vedere dei cartelli di ammonimento che enfatizzano la pericolosità del camminare con lo sguardo basso e fisso sul proprio dispositivo, in Cina è già nato il marciapiede fatto apposta per chi vuole concedersi la libertà di poter passeggiare con gli occhi sullo schermo delproprio smartphone. Qualsiasi mezzo, insomma, è utile per accrescere il livello di sicurezza dei pedoni e in generale rendere meno pericolosa la circolazione sulle strade. E in Italia a che punto siamo?

Un interessante studio condotto dalla Ford nel novembre del 2015 ha evidenziato come su un campione di 10.000 cittadini europei il 57% sia solito camminare e attraversare la strada senza staccare gli occhi dal telefonino. Un’abitudine preoccupante che vede l’Italia al secondo posto in Europa per numero di pedoni distratti dal proprio dispositivo tecnologico. Sei intervistati su dieci hanno poi sottolineato che si sentirebbero più sicuri all’idea di circolare su strade attraversate da auto che si guidano in autonomia, senza conducente, progettate dunque per evitare urti, impatti o incidenti.

Nonostante ci si stia muovendo in questa direzione, in Italia siamo ancora un po’ lontani da un vero progetto che serva ad educare le generazioni, giovani e meno, ad un uso che spesso sfocia in abuso:essendo uno dei paesi con la più alta diffusione di telefoni cellulari è necessario uno sforzo ulteriore per educare a un uso più consapevole della tecnologia, mettendoci in guardia da comportamenti distratti tanto diffusi quanto pericolosi se adottati in strada, sia da automobilisti sia da pedoni.

 

Fonte: La Repubblica.it